Anno 2218, dopo secoli di mala gestione delle risorse naturali, una grande carestia ha reso il genere umano misero e indifeso, il pianeta è ormai interamente governato da quelli che si fanno chiamare Antiumanisti. Considerandole responsabili del disastro ambientale, i popoli hanno deciso di rinunciare volontariamente alla scienza e alla tecnologia e si sono affidati ciecamente all’organizzazione Iuppiter. Con pieni poteri e con ogni mezzo, Iuppiter vigila e reprime, affinché nessun uomo si azzardi a porsi al di sopra dell’ordine naturale puro.
Prometeo 2218 è uno spettacolo che indaga l’odio per la scienza tramite un mito antico, ma incredibilmente attuale.
Protagonista dell'opera è una giovane donna di nome Io. Attraverso il racconto che Io fa della sua stessa vita, entriamo in contatto con un mondo nel quale gli uomini hanno restituito il fuoco a Zeus e sono tornati a temere le fiere e i fulmini. Un mondo orribile e senza futuro, tuttavia, nella narrazione di Io, incontriamo anche chi si oppone al nuovo ordine regressivo: il misterioso Prometeo, con le sue affascinanti parole.
Testo vincitore del premio C.A.M.A al Concorso Autori Italiani 2019 organizzato dalla Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron e da Sipario