Prometeo 2218

Anno 2218, dopo secoli di mala gestione delle risorse naturali, una grande carestia ha reso il genere umano misero e indifeso, il pianeta è ormai interamente governato da quelli che si fanno chiamare Antiumanisti. Considerandole responsabili del disastro ambientale, i popoli hanno deciso di rinunciare volontariamente alla scienza e alla tecnologia e si sono affidati ciecamente all’organizzazione Iuppiter. Con pieni poteri e con ogni mezzo, Iuppiter vigila e reprime, affinché nessun uomo si azzardi a porsi al di sopra dell’ordine naturale puro.

Prometeo 2218 è uno spettacolo che indaga l’odio per la scienza tramite un mito antico, ma incredibilmente attuale.

  Protagonista dell'opera è una giovane donna di nome Io. Attraverso il racconto che Io fa della sua stessa vita, entriamo in contatto con un mondo nel quale gli uomini hanno restituito il fuoco a Zeus e sono tornati a temere le fiere e i fulmini. Un mondo orribile e senza futuro, tuttavia, nella narrazione di Io, incontriamo anche chi si oppone al nuovo ordine regressivo: il misterioso Prometeo, con le sue affascinanti parole.

Cast

  • Io: Francesca Tripaldi
  • Testo: Donatella Cinà, Leonardo Dal Tio
  • Luci: Maria Virzì
  • Assistenza tecnica: Alessandro Palumbi
  • Supervisione allestimento: Catherine Chanoux
  • Aiuto regia: Luca Rodella
  • Regia: Donatella Cinà

Riconoscimenti

Testo vincitore del premio C.A.M.A al Concorso Autori Italiani 2019 organizzato dalla Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron e da Sipario

  • Foto di scena: Prometeo 2218
  • Foto di scena: Prometeo 2218
  • Foto di scena: Prometeo 2218
  • Foto di scena: Prometeo 2218
  • Foto di scena: Prometeo 2218
  • Foto di scena: Prometeo 2218